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Noi si cammina da casa


La Regina del Lago

lago


Noi che ci viviamo, che ne facciamo parte, ci sentiamo parte delle leggende.


Si narra che in tempi lontani, nell'attuale Valdarno ( terra dai mille misteri ), vi fosse un lago bellissimo, formatosi dai fiumi che scendevano, a volte allegri a volte turbati, dai monti del Pratomagno, luogo di un fascino senza pari, e da quelli del Chianti,  anche di questa terra si narrano cose bellissime si dice sia una terra meravigliosa e vi giungono persone da ogni dove per mirarla e per gustare un suo nettare prezioso.

 

Le preziose acque si posavano nel fondovalle e piano piano, nei milioni di anni, si venne a formare un bellissimo lago dalle acque cristalline.

Ma ovviamente la forza delle acque portava con sé argille, limi, sassi e sabbie che si depositavano nel fondale .

Come ogni leggenda di una certa importanza, questo lago apparteneva a re Maso e alla sua consorte regina Fidalma, vivevano felici in un bellissimo castello chiamato torre del Castellino con la loro bellissima figlia, la principessa Fiorenza.

 

I sovrani erano amati da tutto il popolo, non facevano mancare niente a nessuno.
Il terreno ricco permetteva la coltivazione di ogni genere di cose, ma soprattutto di due legumi rarissimi: il fagiolo zolfino, o dei 100 giorni, e il cecio rosa.

 

Queste due prelibatezze rendevano il piccolo regno ricchissimo e i sovrani dividevano tutto con il sudditi.

Passavano gli anni in allegria e la principessina cresceva sana e bella, tutto andava bene fino a quando re Maso, cha amava la caccia,  morì ucciso da un orso in una battuta, allora nel Valdarno viveva questo animale bellissimo e in alcune contee ne era il simbolo. 

Calò la tristezza in tutto il reame e seguirono anni tristi, era un periodo buio, smorzato soltanto dall'allegria della principessina. 

I sudditi si strinsero intorno alla loro sovrana che passava le sue giornate a mirare il lago, come se sperasse di veder tornare in vita il suo amore.

 

lago

 

Passarono molti anni e la principessina Fiorenza divenne una bellissima donna, ammirata da tutti e amata da molti per la sua bellezza, dolcezza e per l'infinito amore che dimostrava verso i suoi sudditi e la sua terra. 

Tutti conoscevano il suo grande amore per quelle limpide acque tanto che veniva chiamata "la Regina del Lago".

 

Ma arrivò il momento anche per lei di andare in in sposa a qualche nobile principe.

Se ne presentarono tanti, richiamati dalla fama che si era fatta in bellezza e nobiltà d'animo e anche per i suoi possedimenti.

Giunsero da tutti i regni, vicini e lontani, ricchi, ricchissimi e straricchi, ma lei rifiutava tutti dicendo che aspettava l'amore, rifiutò anche l'erede al trono del castello dei Benci il principe Dolfo, benchè fosse bellissimo e straordinariamente ricco si dice anche fosse dotato di una malvagità inaudita, in molti giurano di averlo sentito dire, uscendo dal castello,  "principessa FIorenza, questo affronto me lo pagherai, non avrò pace fino a quando non mi sarò vendicato, ricordatelo regina del Lago".

 


Passarono ancora giorni e giorni finché giunse un giovane, vestito in modo alquanto bizzarro, con capelli neri fin sulle spalle, portava uno strano cappello bianco con sopra una penna di gallo cedrone, aveva occhi neri come il carbone e denti bianchissimi dietro un sorriso pieno di gioia di vivere.

Scese dal suo bellissimo cavallo, si notò subito un eleganza innata, viva, vera, un'andatura regale.

Disse di essere il principe Cosimo, erede al trono del regno di Mezzano, confinante con il regno della Regina del Lago.

Ebbene fu amore a prima vista, si sposarono e decisero di vivere nel castello del lago per non lasciare sola la regina Fidalma.

Il loro amore viene narrato ancora come uno dei più grandi mai esistiti, e venne coronato dalla nascita di un erede, il principe Lapo, bello come nessuno mai al mondo, dolce come la madre regale come il padre.

Si dice poi che giocando vicino al lago, (forse, non si sa, ma nessuno giurerebbe, qualcuno dice di aver visto il principe Dolfo, ma non con certezza), il piccolo Lapo sparì.

I genitori non si dettero pace, credettero di impazzire, tutto il reame si riunì per cercalo per lunghissimi giorni e lunghissime notti, ma niente, del principino, niente, nessuna traccia.

Così la regina del Lago fece vuotare il lago, il suo amato lago, scoprendo i calanchi, quelle che adesso sono le balze del Valdarno e percorse il fondo per mesi gridando il nome del piccolo Lapo.

 

balze

 

Fu in un giorno di primavera, nel mese di maggio, che Fiorenza,  vagando fra le Balze, ancora con la sua disperazione, dietro ad un cespuglio di gialle ginestre, sentì chiamare "mammaaa"

 

Il piccolo Lapo era su un tronco, seduto ad aspettare come solo un grande e futuro re sa fare.

 

Furono giorni di festa per tutti, fino a giungere a terre lontane.

Una donna che viveva nel bosco, che parlava con i venti, dice che quello proveniente da N/O chiamato maestrale, le abbia detto che un nobile abbia urlato da sopra un monte.

"la mia vendetta è compiuta"

Si parlò per molto tempo dello strazio di quella infelice madre, che si dice sia rimasto impresso in quel luogo e ancora adesso conosco persone che giurano che se hai un animo nobile e sensibile puoi percepire il lamento della Regina del Lago.

 

Giuseppe Taras, marzo 2020

 

 

 

 

aprile 2020.

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