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Piccole guide crescono
di Cristina Bartoletti
Nel libro di Paolo Cognetti “Le otto montagne” Pietro, il protagonista ad un certo punto fa questa riflessione.
“Forse è vero, come sosteneva mia madre, che ognuno di noi ha una quota prediletta in montagna,
un paesaggio che gli somiglia e dove si sente bene”.
Quando lessi queste parole pensai che era vero anche per me.
Mi piace il bosco, in particolareil castagneto e la faggeta, come luogo di passaggio in cui cogliere le sfumature,
la luce che vi filtra, la forma particolare di una albero, la goccia di pioggia che scivola su una foglia,
la nebbia che si fa strada tra i rami, la neve che rimane sospesa sulle chiome spoglie,
ma la magia per me inizia quando il bosco finisce e gli spazi aperti lasciano alla vista la possibilità
di guardare lontano.
Dopo l’attesa inizia la trepidazione, l’emozione, la curiosità di cosa potrò osservare salendo tra brughiere, praterie, alberi isolati, cammino e la sensazione è quella di un bambino che sta per scartare
il suo regalo di compleanno: quale sarà oggi il mio regalo alla fine della salita?
Poi la vegetazione lascia spazio a pietre, rocce, il crinale si avvicina e quando lo raggiungo
posso vedere cosa c’è dall’altra parte: dall’alto immagino la vita che si muove là in basso.
Continuo a camminare verso la cima, non è un desiderio di conquista, ma un senso di libertà
che mi pervade, più i miei occhi possono abbracciare e più mi sento leggera,
sento meno la fatica, inizio a traboccare di gioia e raggiunto il punto più alto mi fermo,
sento il mio respiro che pian piano rallenta ed il mio cuore ritrovare il suo ritmo regolare:
mi sento felice, non mi serve altro per esserlo ora e qui e vorrei che questo momento durasse per sempre.
Mi siedo e contemplando la bellezza che mi circonda trovo il senso del mio essere.
Cristina Bartoletti
marzo 2020.
Sede: via F. Nullo, 23 - 50137 Firenze
realizzazione a.calamai Agg.:
29-Mar-2020